In questi giorni, i media nazionali, hanno parlato di “lievi segni di ripresa”. Ma la situazione è ancora critica: «È ancora piena e drammatica emergenza sul fronte lavoro» ha dichiarato il segretario confederale della Cgil, Elena Lattuada. La Lattuada invita il prossimo governo «a dare un segnale di decisa discontinuità rispetto al passato, che produca effettivi e determinanti cambiamenti, mettendo al centro della sua agenda politica il lavoro».
Il Ministero del Lavoro, proprio in questi giorni, ha comunicato che vi sono dei lievi segnali positivi sul fronte dell’occupazione: «La ripresa della domanda di lavoro è trainata soprattutto dal settore manifatturiero, ma le ore lavorate sono in aumento anche nel settore delle costruzioni, che nel terzo trimestre ha fatto registrare il primo aumento congiunturale (+0,7%) dopo otto trimestri consecutivi di contrazione».
La Lattuada e il segretario della Cisl Susanna Camusso si aspettano segnali concreti dal prossimo governo. Tutti i sindacati si aspettano che il tema “lavoro” sia messo al centro. Si chiede una vera svolta e una discontinuità con l’operato del governo Letta. «Non vogliamo più proclami, ma decisioni. Il Governo che verrà non declini la sua agenda al futuro, ma al presente: faccia, non prometta», ha dichiarato Angeletti della Uil.